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al testo di Vigan Massimo
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disegno quando scrivo e viceversa (io) traccio e lascio traccia (fragile persa) quando scrivo (di)segno (e non scrivo) le parole ossi(a) la lingua stessa che le segna che (ri)vela le fattezze ed i sensi ne (di)svela il volto insonne scrivo e (dunque) come in sogno parlo è senso (questo) e segno di volontà intermittente lascio allora (se interrogato) in buon italiano al disegno lascio alle linee il compito di svelare le (s)torture e gli oscuri percorsi le linee segrete che sappiamo esistere ma non percorreremo con ostinazione e la forma della lingua la voragine della gola che inghiotte emergendone l’intenzione e la forza e direzione (i sensi) le parole che a piacere prendono e danno vita (con)dannando il mondo intero
o lo redimano ovvero ne restituiscano almeno voce |
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